venerdì 2 dicembre 2016

Book Bloggers Blabbering || Intervista a Ophelinha di Impressions chosen from another time


Da un'idea di Clacca del blog A Clacca piace leggere, da una riunione ai confini della realtà nel gruppo segretissimo fondato su Facebook sempre da Clacca, da un'insieme di idee e domande di tutte, tratto da un libro mai scritto e da un'opera teatrale mai recitata, cucito a mano con finiture in oro, durante le riprese del quale nessun animale è stato maltrattato, vi presento il Book Bloggers Blabbering!

Undici settimane (praticamente siamo il vostro incubo), undici blogger, undici interviste, undici personalità sui generis. Pronti per questa avventura? (Lo so, lo conoscevate già, ma sognavo una presentazione come questa da almeno dieci anni)
Oggi è il mio turno – finalmente! – e ho deciso di porre le mie strampalate domande a Ophelinha di Impressions chosen from another time e l'ho scelta un po' perché le voglio un sacco bene, un po' perché scrive cose belle, un po' perché legge libri belli e un po' perché si chiama Ophelinha. E credo basti, come presentazione, no? Andiamo a incominciare!

Manuela mi piace pensarla così, in compagnia dei libri che mi hanno
accompagnata durante l'adolescenza e che per me hanno significato molto.
Anzi, moltissimo.

Ophelinha, benvenuta in casa mia! Ti offrirei un caffè se non fosse che siamo ubicate in due punti un po’ troppo distanti tra loro. Iniziamo subito con le domande serie, così poi posso lasciarmi andare con le domande idiote.

Com'è iniziata la tua avventura da lettrice?

Mia madre mi ha insegnato a leggere quand'ero all'asilo, probabilmente per mettere a tacere il mio continuo bisogno di storie. Il primo libro che ho letto – e che mi ha spaventato – è stato Il mago di Oz. Di lì il salto ai libri di Frances Burnett Hogson e Louisa May Alcott è stato breve, insieme all'ebbrezza dell'indipendenza: potevo essere finalmente la mia spacciatrice personale di storie, senza dover chiedere all'adulto di turno di smettere di fare qualsiasi cosa stesse facendo e leggere con me.


Per chi non lo sapesse, mentre io sono una Brontëana,
Ophelinha è una vera Janeite.

Com'è nata l'idea di aprire un blog e condividere le tue letture con un pubblico?

Il mio blog nasce in un brumoso pomeriggio del lontano novembre 2011. 
Avevo un numero imprecisato di quaderni pieni di appunti, poesie, racconti, e ho pensato – anche per smettere di perderli – di iniziare a ricopiarli in questa sorta di finestrella virtuale che mi era creata su blogger. Vorrei poter dire che la ragione per cui ho iniziato a scrivere sul blog è qualcosa di eroico, nobile ed elevato, ma non è così: era un pomeriggio di novembre, mi ero ri-trasferita da circa un annetto (dopo aver vissuto a Roma, Londra, di nuovo Roma, di nuovo Londra, di nuovo Roma e una prima volta a Bruxelles), c'era un sacco di nebbia e faceva freddissimo... 
Nel primo post ho copiato semplicemente una poesia che avevo scritto a Londra nel 2008, "Un altro finale", perché era quello che mi auguravo: di trovare il mio lieto fine, un posto in cui stare bene, un contesto socio-professionale (e climatico) che mi si confacesse di più. Il titolo del blog è tratto da una canzone di Brian Eno, By this river, colonna sonora de La stanza del figlio di Nanni Moretti.

Qual è il tuo libro del cuore e perché ce lo consiglieresti? 

Anna Karenina, una vera e propria Bibbia, un libro che tocca tutta una serie di argomenti che poi sono alla base della definizione del concetto stesso di umanità: storia, filosofia, fede, religione, famiglia, maternità, amore, tradimento, morte, sofferenza, perdita, la condizione della donna in una società ormai al declino che non le perdona nessun errore, mentre gli uomini se la cavano con una ramanzina poco sentita e una pacca sulla spalla. 

Dietro le quinte: come si svolge la giornata tipo di una bookblogger? 
Un vantaggio e uno svantaggio di essere una bookblogger.

Unisco queste due domande in un'unica risposta: preferisco definirmi (se proprio serve una definizione) una lit blogger più che una book blogger. Le recensioni nel mio blog occupano infatti uno spazio secondario rispetto ad approfondimenti letterari, storie dietro la storia, pillole di poesia e pezzetti di me, vari ed eventuali. Quanto alla mia giornata, penso sia uguale a quella di centinaia di persone: mi alzo alla terza sveglia, non faccio mai in tempo a pettinarmi, arrivo alla fermata dell'autobus giusto in tempo per vedermelo scappare sotto il naso, e via di seguito. 
Tra i vantaggi annovero sicuramente l'aver iniziato a essere più ordinata nelle mie letture e a perdere di meno i miei appunti, oltre all'aver conosciuto belle persone (tipo te, Irene de mi alma ;) – ghghghg my dear, I love you too (commento di Nereia)



È tempo di confessioni: un libro amato da tutti che però tu hai odiato e perché. Io ne ho tanti però, se dovessi sceglierne uno, sceglierei Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi. 

(Io adoro Sostiene Pereira!) Ce ne sono tantissimi, in primis Moby Dick, che non sono mai riuscita a finire. Non c'è una ragione precisa: probabilmente non era il momento giusto per leggerlo, non è escluso che ci riprovi in futuro (remoto).

Spesso i lettori si affezionano ai personaggi buoni dei libri che leggono, facendo passare in secondo piano, invece, i personaggi cattivi. Ad esempio, in Otello ci si concentra troppo sulla tragedia amorosa, sulla gelosia, sulla figura di quella povera disgraziata di Desdemona. Mai, però, ci si lancia in lodi spregiudicate sull’intelligenza e la furbizia di quel gran bel personaggio che è Iago (nella sua cattiveria, ovvio). C’è un personaggio cattivo che però reputi un gran fico?

Un personaggio per cui ho sempre provato una simpatia molto controcorrente è Humbert Humbert, la trista voce narrante del capolavoro di Nabokov, Lolita. So che è una scelta estremamente impopolare, in quanto Humbert viene solitamente messo alla gogna come pedofilo di serie D; c'è da dire (senza voler fare assolutamente una polemica antifemminista – ciao, Rebecca Solnit http://lithub.com/men-explain- lolita-to- me/) che Humbert è innamorato di Lolita, fino ad esserne intossicato, fino ad esserne ossessionato, arrivando a uccidere per lei (e a finanziarla, incinta di un altro e al verde). E Lolita non è esattamente uno stinco di santo, anzi. Insomma, il vecchio Humbert mi fa un po' pena.

Foto molto bella e molto romantica made by Ophelinha.

Se potessi scegliere di vivere la vita di un personaggio di un libro o di un autore famoso, quindi tutte le sue vicende, le sue emozioni e i suoi viaggi, senza però apportare alcuna modifica alla storia, chi sceglieresti e perché?

Sarei una perfetta Elizabeth Bennet, tutta arroccata nelle mie convinzioni e nei miei pregiudizi all'inizio, ma pronta ad incontrare un Mr Darcy che mi facesse cambiare idea e maturare insieme a lui. 

Hai la possibilità di fare un viaggio nel tempo. Quale autore incontreresti e che cosa gli diresti? 

Mi berrei un bicchiere di Chablis con Jane Austen, Sylvia Plath e Leonard Cohen, chiedendo loro di spiegarmi le loro diverse (diversissime) versioni dell'amore. 

E a proposito di viaggi nel tempo, se ti ritrovassi in questo stesso giorno di tre anni fa e avessi la possibilità di incontrare quella Ophelinha e lasciarle un biglietto, che citazione o titolo di un libro scriveresti in quel bigliettino, per avvertire te stessa di quel che sarà? 

È chiaro, ormai: 
l’arte di perdere non è una disciplina dura, 
benché possa sembrare (scrivilo!) una sciagura. 
(Un'arte, Elizabeth Bishop) 

Infine: altezza mezza bellezza, donna baffuta sempre piaciuta, nella botte piccola c’è il vino buono, l’abito non fa il monaco, chi non risica non rosica e rosso di sera bel tempo si spera. Tutti stili di vita opinabili (soprattutto i baffi che, cioè, va bene tutto eh ma i baffi proprio no). Tu da che parte stai e perché? Dalla parte delle basse che si vantano di avere del vino, da quella delle alte, dalla parte di chi rosica e basta, dalla parte dei giorni di pioggia ché basta co’ sto rosso di sera, domani famo un bel temporale e non se ne parla più? 

Ogni riccio, un capriccio (sarò sempre spettinata, ma ci deve essere una sorta di compensazione universale per tutti i nodi nei capelli – sia quelli che vengono al pettine che quelli che resistono – no?)  
Grazie Irene per la chiacchierata!

Grazie a te, invece, che ti sei prestata alle mie idiotissime domande :D 





Questo è uno degli ultimi appuntamenti con il Book Bloggers Blabbering ma non disperatevi, torneremo presto – prestissimo! – con tante altre iniziative. Ve l'ho detto: siamo il vostro incubo. 
Ecco il calendario con tutte le interviste: 
Venerdì 7 ottobre – Claudia de Il giro del mondo attraverso i libri intervista Carla di Una banda di cefali. 
Venerdì 14 ottobre – Carla di Una banda di cefali intervista Claudia di a clacca piace leggere. 
Venerdì 21 ottobre – Claudia di a clacca piace leggere intervista Nereia di Librangolo Acuto. 
Giovedì 27 ottobre – Simona di Letture sconclusionate intervista Daniela di Appunti di una lettrice.
Venerdì 4 novembre – Manuela di Impressions chosen from another time intervista Erica di La leggivendola. 
Venerdì 11 novembre – Daniela di Appunti di una lettrice intervista Diletta di Paper Moon. 
Venerdì 18 novembre – Erica di La leggivendola intervista Camilla di Bibliomania. 
Venerdì 25 novembre – Fabrizia di Il mondo urla dietro la porta intervista Claudia de Il giro del mondo attraverso i libri. 
Venerdì 2 dicembre – Nereia di Librangolo Acuto intervista Manuela di Impressions chosen from another time. 
Venerdì 9 dicembre – Diletta di Paper Moon intervista Fabrizia di Il mondo urla dietro la porta. Venerdì 16 dicembre – Camilla di Bibliomania intervista Simona di Letture sconclusionate.

4 commenti:

  1. Bella intervista! :D Fantastica la scelta di Anna Karenina (<3), bella quella di Elizabeth Bennet (che in effetti sceglierei pure io; è un gran bel percorso) e infine viva i riccioli :D

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    1. Uff, io i riccioli non ce li ho. Ho le vertigini soltanto, in compenso.

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