lunedì 5 ottobre 2015

Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo – 5/11 ottobre



Altro lunedì, altro giro di boa, altre domeniche passate a non fare una mazza, altre uscite in libreria!
Che cosa ci riserverà l'italica editoria? Quali libri imperdibili si paleseranno in libreria dalle copertine satinate, piene di lustrini, donne storpie dai capelli tinti, titoli imbarazzanti e trame orrorifiche?
Ma, soprattutto, saranno tanti? Sì, lo saranno, saranno tantissimi. Per la vostra, e la mia, gioia. Andiamo, andiamo a vederle, ché oggi è la puntata più lunga EVER di Photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, Paint ti amo.

La casa editrice anglosassone (Atom) di questa serie di libri c'ha sto problema grave, ma davvero grave, con le pecionate. Cioè, che proprio alla Atom je piacciono le pecionate. E mica sto qui io a dar aria alla bocca e a fare le trecce ai cavalli, quando dico una cosa la dico per davvero. Che qua ci si documenta seriamente eh, prima di scrivere qualcosa.
Ora voi ditemi perché uno sano di mente, uno che non ha mai sbattuto la testa forte forte forte cadendo dalle scale, debba pensare di fare una copertina come questa qui. Oppure, come quella del precedente volume (che potete ammirare qui). O, ancora peggio, come quella del volume successivo, che sembra fatta con la grafica utilizzata per la versione beta di Second Life. Ma cosa cazzo sei, cieco per caso? Vai al lavoro bendato?  Questa tizia tutta storta, con i capelli fatti di plastilina e una sola gamba, di spalle in un vicolo che sembra un misto fra una di quelle strade buie e secondarie che, generalmente, puzzano di pipì che manco i bagni chimici, e la strada – in fondo – che porta a casa di Shrek, nel regno di Molto, molto lontano. Il vestito di acetato, poi, deve essere un must nel posto dove vive sta tipa. Dovrebbe essere un immancabile nell'armadio di chiunque: camicia bianca, pantalone nero e abito blu cobalto di acetato. Così, se uno che fuma per sbaglio ti si avvicina per chiederti che ora è, tu prendi fuoco. Comunque, questo è uno dei vicoli più brutti e malfamati di Parigi, come ci dice la scheda, dove la nostra eroina sghemba si è innamorata di Vincent, una creatura sovrannaturale. Lui le promette che la difenderà da tutto, pure dai suoi amici. Che amici c'hai? Cannibali? Sarà pure lui cannibale? Non si sa. Fatto sta che, stando ai titoli, nel primo volume qualcuno doveva morire e non mi pare sia successo niente, in questo pure, nel terzo magari finalmente lui se la mangia viva e via, vissero tutti felici e contenti. Certo magari la spoglia prima, ché l'acetato tra i denti, secondo me, non è molto comodo.

No, questa non è la borsa che l'altro ieri avete visto appesa al negozio cinese sotto casa vostra. Ha proprio la stessa trama, pure lo stesso materiale e so' sicura che costa pure 10 euro ma no, questa non è quella borsa. È la pelle di un drago.
Si vede che il grafico che s'è occupato di questa copertina prende l'autobus proprio lì dove lo prendete voi che avete visto una borsa finta coccodrillata, rossa, a 10 euro.
Una bella e conveniente borsa in vera finta pelle di drago.
Il rosso poi, finto metallizzato, una roba che ce li vedo i draghi metallizati. Voi no? Pieno, il fantasy ne è pieno di draghi con la vernice delle auto al posto della pelle.
Voglio dire, già poi la signora Julie fa Kagawa di cognome, perché dobbiamo proprio infierire? Il destino non era stato abbastanza crudele con lei?
La storia, dice la scheda, è che i draghi si sono quasi estinti a causa dei cavalieri di San Giorgio. Ma qualcuno è sopravvissuto, s'è nascosto e ora vuole governare il mondo (ma 'sti draghi parlano? Domanda legittima). Ember e Dante sono fratello e sorella, draghi, e vengono mandati a infiltrarsi tra gli umani. Come teenager. Quindi non solo i draghi parlano, diventano pure umani. Julie Kagawa, ma de che droghe te fai? Io capisco che un cognome così ti abbia portato, in adolescenza, alla depressione e al conseguente uso di stupefacenti, ma i draghi teenager? Che ne so, potevi sviluppare un altro passatempo visto che eri depressa, potevi leggerteli i fantasy al posto di scriverli, potevi partecipare alla gare di uncinetto, ad esempio. Julie, dai retta a me, la prossima volta che pensi di scrivere un libro datte al birdwatching, che è meglio.

Santa Creanza, ma ce la fate? Ce la fate a non mettere cose a caso su uno sfondo a caso? Secondo me il grafico ha una cartella sul desktop che si chiama "emergenze" e da lì attinge per prendere cose a caso, senza spessore, senza ombre, per appiccicarle quando qualcuno non guarda. Mi piace in particolare questo fantastico molo che porta verso il nulla cosmico. Vedete una barca in fondo per caso? No. Quindi sta tizia senza braccia, verso dove corre? Verso il nulla.
Ho fatto la prova in camera, a correre con le braccia in avanti, vi assicuro che è scomodo. Non so Annabel, ci dice la scheda che si chiama così, come faccia. Forse, davvero, gliele hanno tolte in fase di lavorazione, un po' come il seno delle Amazzoni. Via queste inutili braccia, sono troppe e sono di troppo! E poi per correre servono solo le gambe!
Ma dicevamo della trama. Dopo un matrimonio finito male e un brusco divorzio, Annabel si trasferisce sull'isola di Rüge, nel Mar Baltico, a fare cosa non si sa. Ma ci sono le scogliere, le pietre di gesso e qualche altra cosa del genere. Un giorno, dal nulla, decide che deve comprarsi una barca. Perché, voglio dire, chi è 'sto sfigato che abita in un posto di mare ed è senza barca? Lei mica vuole essere una pezzente. Ma, attenzione, guai in arrivo perché pure il bello della città è interessato alla stessa barca della nostra amica senza braccia. Si chiama Christian Merten, è affascinante e vuole acquistare quella barca "per ragioni oscure". Ma che vor dì? Ma perché, lei ragioni di lei sono mejo? Oscure, tzè. La vuole e basta, proprio come lei. Mo' vedi se uno deve condividere col mondo le proprie cose perché sennò Miss Capelli di Merda qui accanto si risente. Comunque, dato che Ficcanaso Annabel non riesce a farsi gli affari suoi, Christian le racconta la storia che quella barca nasconde un segreto: una donna, proprio con quella barca, è fuggita dalla Germania Est. Mi auguro non sia partita da Berlino, sai quanta strada a piedi con la barca in spalla?


Atlanta, dopo una spaventosa guerra batteriologica, si ritrova ad affrontare l'invasione zombie e i conseguenti cambiamenti climatici. Il cielo beige, tipico segno di un cambiamento climatico catastrofico manco da poco, ci suggerisce che questa tizia qui, che stava tornando dalla Fashion Week di New York, si è immortalata mentre racconta, nel suo video-diario registrato con l'Iphone, di una città in ginocchio. Il virus letale le ha reso gli occhi vacui e lo sguardo assente. E, obnubilandole vista e cervello, le ha fatto comprare anche una sciarpa de merda su una bancarella. Ma lei, però, presentava i sintomi ancor prima degli altri, fin dalla settimana precedente, quando si era recata dal parrucchiere e si era fatta tagliare corti tutti i capelli, a eccezione dei due ciuffi anteriori.
Questa è la trama che, chiaramente, chiunque dotato di intelligenza (anche minima) percepisce dalla copertina di questo bel romanzone Garzanti – che non usa mai faccioni di ragazze in copertina.
E invece, amici, sebbene fosse un'ottima cosa che Garzanti si piegasse al distopico, no, non è avvenuto. È solo che il grafico aveva lavorato su un wallpaper di The Walking Dead poco prima ed era rimasto del mood adatto a un evento catastrofico. 
La scheda ci dice che è la signorina qui accanto, con dubbio gusto in fatto di abiti (mettile tre cose di colori diversi eh, mi raccomando) vive in un posto a caso – non specificato – e che boh, il fidanzato le deve organizzare una festa per il fidanzamento. Ma poi lei, dopo aver mangiato i peperoni ripieni della rosticceria turca sotto casa, comincia a sognare l'ex, che è morto, in compagnia di una ragazzina. I peperoni, si sa, sono indigeribili a molti. E le ragazze non alla moda non sono immuni alla loro pesantezza. Poi ripieni so' pure più pesanti, quasi letali.

"La Bella e la Bestia incontra la mitologia greca in una favola d’amore a cinque stelle". E per me, dopo 'sta frase, la presentazione di questo libro potrebbe concludersi così. Perché, dopo una frase così, puoi mica dire altro? No, non posso neanche immaginarmi di competere. Il connubio copertina e frase di presentazione mi ha causato un malessere generale così fastidioso che mi fatto rivalutare la nausea da sindrome premestruale. Guardo la copertina e mi sento come se ieri mi fossi fatta tre Long Island a stomaco vuoto. Che è come doveva sentirsi, ubriaco intendo, chi ha partorito questa copertina. Nella valutazione di shatteria e trashaggine (parola inventata da me) da uno a dieci, questa si becca non solo dieci ma anche la menzione d'onore. Seriamente, ma quanto è orrenda? La scala più va verso il fondo, più perde profondità. Che, fisicamente parlando, è proprio impossibile. La rosa senza tridimensionalità poi, ma come si fa?
Aggraviamo la situazione con "La sua missione è ucciderlo, ma il suo destino è amarlo", manco fossimo alla sagra della cazzata, mannaggia ai cavolfiori. Si gettano cazzate così, in faccia alla gente. Tu passeggi per le bancarelle della sagra e vince la bancarella che ti colpisce in modo più volento con la cazzata del secolo. La bancarella con questo libro vincerebbe a mani basse. 
Poi che font è? Non esiste questo font, l'ha inventato il grafico ubriaco. Prima ha scritto tutto in Times New Roman e poi ha messo quella B e quella C tondeggianti che fanno a pugni con il font senza grazie. La scheda ci dice che quella macchia di colore indistinto lì in alto è Nyx, che deve sposare il cattivone del regno per poi ucciderlo, al fine di liberare il Regno. Ma, una volta arrivata al castello del cattivone, sarà il fascino del rude, sarà il fatto che possiede la stessa quantità di peli di un cane, che la fa sentire un po' cavernicola e un po' Tarzan e Jane, ma lei si lascia sedurre e come andrà a finire? Secondo voi come va a finì?! Un bel poporno in salsa animalier. Roar!

Quanto è caruccia La Signora in Giallo, che spunta sulle copertine un po' come se si trattasse di un incubo, o del peggior foto bomber della storia. Te stai facendo una foto al panorama e zaaac!, Signora in Giallo sorridente in mezzo ai coglioni. Grazie Jessica, sei molto carina con un plaid scozzese al posto della giacca, ma stavo a fà la foto alla tenuta di Downton Abbey. 
Invece lei niente, imperturbabile, si piazza sempre davanti a qualunque cosa voi vogliate fotografare.
Mi piacciono questi fotomontaggi fatti con le stesse tecniche utilizzate durante il regime comunista, dove venivi letteralmente cancellato dalle fotografie o appiccicato così, su un altro sfondo perché magari quello che c'era prima era considerato "anti-comunista". Considero le copertine della Fletcher quasi come dei reperti storici. 
E niente, dicevamo, Jessica Fletcher che, ricordatevi, se c'è lei in giro ce scappa il morto. Non capisco perché la gente continui a farla andare in giro, magari ha accordi con le pompe funebri di tutto il mondo. Le regalano viaggi, biglietti aerei, così lei con la sola presenza uccide qualcuno e poi lascia il biglietto da visita delle pompe funebri più vicine al luogo del delitto. In questa occasione, l'editore – dice la scheda, ma noi sappiamo che in verità so' le pompe funebri – le regala un invito per passare il Capodanno a Castorbrook, in campagna. Ma, neanche il tempo di giungere a destinazione che toh, Jessica inciampa in un cadavere. Come te sbaji? A pagina 10 in pratica c'è già il morto. Come se non bastasse, pure a pagina 20 c'è il morto, perché la festa di Capodanno si fa lo stesso ma, guarda un po', schiatta pure il padrone di casa. Due morti con un solo carro funebre, brava Jessica!

Per questo lunedì è tutto, vi auguro una settimana fatta di acconciature in plastilina, romantiche passeggiate con barche in spalla e corse senza braccia. Al prossimo lunedì!

7 commenti:

  1. La prossima settimana verrò tutta vestita di acetato per leggere il nuovo post! :D Questo è stato spettacolare!

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    1. Occhio a non fumare mentre hai quel vestito. La tua versione flambè non è raccomandabile :P

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  2. Soprattutto mai faccioni con berretto usa la Garzanti. Infatti questa copertina è davvero originalissima!

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  3. 1) Ho imparato una parola che non conoscevo, pecionata, e ora il mio lunedì ha un senso.
    2) Voglio una borsa di vera finta pelle di drago.
    3) Mi sono appena fatta un selfie, e indovina? Zac, è sbucata fuori la Fletcher.

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    1. Jessica, sempre a rompere le palle. Una roba incredibile, occhio al morto.
      La borsa in vera finta pelle di drago sarà nella nuova collezione di ogni miglior stilista italiano. Non può, dico proprio NON può, passare inosservata e rimanere appesa in quel negozio cinese. Proprio no.

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  4. Puntatona! Ti sei superata. Grazie mille per le risate che ce vonno davè (credo si scriva così).

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