Buongiorno!
Altro post a tema libroso, ma soprattutto mi verrebbe da dire: "Finalmente un altro post!". Ebbene, sono tornata a pieno regime a essere una blogger. Peccato che sia tornata quando sono tutti in vacanza xD vabbè, dettagli. Se va come deve andare sarò sempre sempre sempre con voi, anche dopo l'estate. Contenti? Ok, non rispondete. Meglio che mi lasciate pensare che sia così.
Altro post a tema libroso, ma soprattutto mi verrebbe da dire: "Finalmente un altro post!". Ebbene, sono tornata a pieno regime a essere una blogger. Peccato che sia tornata quando sono tutti in vacanza xD vabbè, dettagli. Se va come deve andare sarò sempre sempre sempre con voi, anche dopo l'estate. Contenti? Ok, non rispondete. Meglio che mi lasciate pensare che sia così.
Incredibile ma vero, ho anche trovato la voglia di parlarvi di due libri che, secondo me, non meritano poi di essere veramente letti. Nel senso che, voglio dire, se non li leggete è lo stesso perché, davvero, non vi perdere poi molto. Sarà per questo che non avevo alcuna voglia di scrivere un post perché ecco... Diciamo che di uno sono rimasta più delusa che dell'altro, semplicemente perché non facevo altro che leggerne bene. Un po' quello che mi è accaduto quando ho terminato L'accademia dei vampiri della Mead. Tutti a parlarne bene, tutti a dire che le altre saghe urban fantasy copiavano dalla Mead e poi lo leggo e... Copiare addirittura? Mah, non è che sia tutta questa gran trovata da doverla copiare. Vabbè, commenti acidi a parte, oggi vi parlo di Shadowhunters. Città di ossa di Cassandra Clare e di Gli ingredienti segreti dell'amore di Nicolas Barreau.
Forse le aspettative erano troppo alte, forse è stato pompato a dismisura, forse l'aver letto a destra e a manca che Cassandra Clare e Richelle Mead siano le professoresse del nuovo urban fantasy mi ha depistato.
Insomma, parliamoci chiaramente, i presupposti in realtà ci sono per far sì che questo fosse uno urban fantasy degno di questo nome, gli elementi ci sono proprio tutti ma... sono affrontati in salsa troppo young, non so se mi spiego. E in troppe pagine. Ecco, questo forse è il difetto maggiore. Arrivata a circa metà ho iniziato ad annoiarmi. Io che mi annoio con uno urban fantasy? Un evento raro, quasi quanto imbattersi in una mosca bianca.
In poche parole, Shadowhunters racconta la storia di Clary che si crede umana ma poi tanto umana non è. Clary ha un passato che le è stato cancellato, e quando dico cancellato intendo proprio "cancellato dalla mente" e, a seguito del rapimento della madre, avrà a che fare con gli Shadowhunter appunto. Gli Shadowhunter sono dei nephilim, ossia creature nate dall'incrocio di angeli ed esseri umani. Solitamente i nephilim diventano Cacciatori, impegnati a salvare la Terra dai demoni. Fin qui tutto ok, fa un po' Gaiman e un po' Supernatural. Purtroppo, però, quello che all'inizio mi ha spinta a leggere speditamente, la curiosità per chi sono e come operano i Cacciatori, mi ha poi fatta procedere così lentamente che, pensate un po', ho lasciato a casa il libro prima di partire per le vacanze. Nessuno stimolo a terminarlo, anzi. Ero abbastanza annoiata. Scontatissimo il passato di Clary che sbem, un giorno apre gli occhi e scopre di essere mica un essere umano qualunque, eh no, ma la crème de la crème del mondo degli Shadowhunters. Fine della trama e, quindi, fine del libro. A parte, chiaramente, il più o meno colpo di scena che si scopre alla fine. Colpo di scena, diciamo così. No, perché io l'avevo sospettato. E mi sono anche detta: "ma non vorrai mica che la Clare adesso se ne esca con una cosa tipo questa? Dai, non sarà così scontato!". E invece sì, se ne è uscita proprio con una cosa come questa. Non vi dico cosa, per evitare spoiler, però va'... Diciamo che è una cosa scontata. Troppo. E il mio personaggio preferito è Simon, l'unico personaggio veramente interessevole. Fastidiosa, tra le altre cose, l'impaginazione di questa edizione. Da prendere a sprangate il grafico che se ne è occupato. Tre piume, Cassandra, puoi migliorare.
Insomma, parliamoci chiaramente, i presupposti in realtà ci sono per far sì che questo fosse uno urban fantasy degno di questo nome, gli elementi ci sono proprio tutti ma... sono affrontati in salsa troppo young, non so se mi spiego. E in troppe pagine. Ecco, questo forse è il difetto maggiore. Arrivata a circa metà ho iniziato ad annoiarmi. Io che mi annoio con uno urban fantasy? Un evento raro, quasi quanto imbattersi in una mosca bianca.
In poche parole, Shadowhunters racconta la storia di Clary che si crede umana ma poi tanto umana non è. Clary ha un passato che le è stato cancellato, e quando dico cancellato intendo proprio "cancellato dalla mente" e, a seguito del rapimento della madre, avrà a che fare con gli Shadowhunter appunto. Gli Shadowhunter sono dei nephilim, ossia creature nate dall'incrocio di angeli ed esseri umani. Solitamente i nephilim diventano Cacciatori, impegnati a salvare la Terra dai demoni. Fin qui tutto ok, fa un po' Gaiman e un po' Supernatural. Purtroppo, però, quello che all'inizio mi ha spinta a leggere speditamente, la curiosità per chi sono e come operano i Cacciatori, mi ha poi fatta procedere così lentamente che, pensate un po', ho lasciato a casa il libro prima di partire per le vacanze. Nessuno stimolo a terminarlo, anzi. Ero abbastanza annoiata. Scontatissimo il passato di Clary che sbem, un giorno apre gli occhi e scopre di essere mica un essere umano qualunque, eh no, ma la crème de la crème del mondo degli Shadowhunters. Fine della trama e, quindi, fine del libro. A parte, chiaramente, il più o meno colpo di scena che si scopre alla fine. Colpo di scena, diciamo così. No, perché io l'avevo sospettato. E mi sono anche detta: "ma non vorrai mica che la Clare adesso se ne esca con una cosa tipo questa? Dai, non sarà così scontato!". E invece sì, se ne è uscita proprio con una cosa come questa. Non vi dico cosa, per evitare spoiler, però va'... Diciamo che è una cosa scontata. Troppo. E il mio personaggio preferito è Simon, l'unico personaggio veramente interessevole. Fastidiosa, tra le altre cose, l'impaginazione di questa edizione. Da prendere a sprangate il grafico che se ne è occupato. Tre piume, Cassandra, puoi migliorare.