Ho un sacco di cose da dire in un unico post che, in verità, dovrebbe essere una semplice recensione di un libro di cui consiglio caldamente la lettura non solo ai lettori interessati alla narratologia, ma anche e soprattutto a chi si diletta nello scrivere racconti o romanzi e che vorrebbe, un giorno, venire pubblicato.
La natura di questo post è, però, anche vagamente un po' polemica. In quanto Cancerina sono polemica per natura, lo sanno tutti, anche il buon Rob Brezsny di Internazionale.
Bene, sappi che mi rivolgo a te, aspirante scrittore o scrittore alle prime armi.
Premesso che l'autopubblicazione, ormai, è un fenomeno consolidato e si sta diffondendo a macchia d'olio mi sento di dover dichiarare di non essere né assolutamente d'accordo all'autopubblicazione né assolutamente contraria. Certamente la preferisco alle case editrici a pagamento, chiaro. Mancanza di editing per mancanza di editing, meglio affidarsi a Youcanprint o Amazon (qui parlo sono dell'editing, non delle altre mancanze delle case editrici a pagamento. È bene precisarlo perché la blogosfera è tanto buona e bella, ma le persone che leggono una cosa e ne capiscono un'altra sono anche molte di più che nella vita reale, purtroppo).
L'autopubblicazione, però (come le case editrici a pagamento) permette davvero a chiunque di scrivere e pubblicare qualsiasi cosa. Per cui, se io reputo che la vita di mia nonna Adelina che ha vissuto per 105 anni sulle Alpi a fare a maglia sia una roba interessantissima non ci sarà nessuno, ma proprio nessuno, che mi dirà "Nerè, ma che diavolo hai scritto?". Chissene, direte voi. E invece chissene un paio di uova di quaglia! Perché poi cercherò di spingere il mio capolavoro e di farlo leggere a chiunque si trovi per sbaglio nella mia stessa traiettoria ricevendo dagli amici e dai parenti, il più delle volte, finti pareri entusiastici.
Convinta, quindi, che la storia di nonna Adelina sia il nuovo Decamerone, e forte del fatto che al liceo vantavo un bel 9 in italiano, comincerò a chiedere recensioni a tutti i blog che mi capitano sottomano spammando anche un po' su Twitter e aNobii che non fa mai male. Preciso che non tutti coloro che hanno deciso di autopubblicarsi fanno parte di questa categoria, anzi. Molti sono così gentili che mi verrebbe anche da abbracciarli subito dopo aver letto la mail in cui mi propongono di leggere il loro romanzo (sebbene io abbia deciso, dopo vari ripensamenti, di non accettare di leggere, per il momento, libri inviati da autori e/o case editrici). Ma non divaghiamo, il punto non è la gentilezza o l'umiltà di chi propone la lettura del proprio romanzo ai blogger.